6 modalità in cui la tua strategia di gestione del personale pre-Covid dovrà cambiare
Nel mondo del lavoro pre-Covid, infatti, era questo tipo di interazioni ciò che mandava avanti il business, che ci faceva sentire vivi. Noi esseri umani siamo creature sociali ed il modo in cui interagiamo e ci confrontiamo con gli altri è ciò che definisce le nostre organizzazioni ed il loro successo. Le aziende sono composte da persone, e fare business è un’attività propria delle persone. Questo sarà sempre vero.
Il distanziamento sociale cambierà radicalmente il modo in cui interagiremo con gli altri nelle nostre vite professionali – allo stesso modo in cui abbiamo già visto cambiare la nostra vita personale. Pochi mesi dopo l’inizio della crisi, il pensiero di abbracciare un amico, assistere ad un concerto o semplicemente organizzare una cena in casa con conoscenti e parenti sembra ora inappropriato o impossibile per molti di noi, che ancora si trovano a combattere contro la pandemia.
Il COVID-19 ci ha cambiati tutti profondamente. La maggior parte di quelli che ho incontrato hanno dovuto “resettare” le proprie vite, determinati a mantenere alcuni aspetti che hanno forzatamente dovuto adottare durante il lockdown globale. Speriamo tutti che determinate abitudini delle nostre vite precedenti ritornino. Alcune persone, però, hanno trovato nuovi e in un certo senso migliori modalità nel condurre le proprie esistenze. Questi cambiamenti saranno profondi, di lunga durata e anche i nostri luoghi di lavoro non ne saranno esenti.
Ad oggi molti di noi stanno gradualmente ritornando nei propri luoghi di lavoro, o almeno lo stanno pianificando. È importante comprendere quanto il cambiamento nell’interagire con gli altri modificherà profondamente il modo in cui lavoreremo. Ma le novità per le aziende – e per il loro personale – non finisce qui.
Il distanziamento sociale, le nuove abitudini e i diversi comportamenti modificheranno il modo in cui noi, in qualità di leader, potremo attrarre le persone e trattenerle in azienda. Come già detto, le persone sono le nostre aziende e, alla fine dei conti, le singole skills di ogni dipendente permette all’organizzazione di resistere e di approdare nella nuova era del mondo del lavoro, post-COVID.
Le persone e le loro skills saranno l’energia per la ripresa
Da quando la crisi ci ha colpito, in qualità di leader – indipendentemente dal settore di mercato in cui la nostra azienda opera nel mondo – siamo stati coinvolti in una sfida unica nella vita. E questa ci ha presentato “palle curve” ogni giorno. Non abbiamo avuto alcun manuale da consultare, nessun testo scolastico, nessun guru di management da seguire per essere rassicurati sul fatto di star prendendo la decisione giusta o di star procedendo nella direzione corretta. Possiamo confrontarci con altri, ma nessuno ha mai avuto questa esperienza prima d’ora, per cui dobbiamo scrivere il nostro “piano d’azione” giorno dopo giorno, apportando sempre nuove idee.
Siamo tutti più che consapevoli del fatto che le conseguenze economiche di questa pandemia saranno profonde, molto diffuse e di lunga durata. Ogni giorno siamo immersi in analisi, report, testate giornalistiche e, cosa più importante, feedback da parte del nostro business e colleghi.
Possiamo osservare continui cambiamenti e dovremo quindi adattare le nostre risposte a tutto ciò. Queste, però, dovranno essere sempre ben ancorate a solidi ed incrollabili principi. Proteggere noi stessi e gli altri, ad esempio. Oppure mantenere una forte connessione tra i colleghi anche lavorando da remoto.
La maggior parte della nostra attenzione è focalizzata nel definire il “qui e ora”, e giustamente questo comporta voler mantenere il business il più possibile solido, attivo e produttivo. Tuttavia, c’è ora un sentimento crescente di “riapertura” in tutto il mondo, che genera più positività grazie alle rassicuranti notizie di un numero di contagiati stabili o in diminuzione in molti Paesi, e con i Governi che lentamente stanno allentando le misure restrittive di lockdown. Perciò dobbiamo cambiare la nostra visione: dobbiamo definire un piano per crescere.
La domanda da 64 milioni di dollari è: ”come fare?”. Indubbiamente siamo tutti di fronte ad una grave situazione economica mondiale. Tuttavia, le persone possono essere resilienti e flessibili. Perciò confido nel fatto che troveremo il modo giusto – se utilizzeremo il nostro asset più prezioso: il nostro personale. Come già detto, le persone sono le nostre aziende, perciò per permettere loro di sopravvivere e prosperare dobbiamo studiare un’appropriata strategia legata appunto ad esse.
Il modo in cui attraiamo, tratteniamo, motiviamo e facciamo risplendere le skills e le idee dei nostri collaboratori deve essere il cuore della tua strategia aziendale post-pandemia. Per definirla in un tempo ragionevole ed utile, devi prima comprendere ed apprezzare come sia cambiato nei mesi scorsi l’ambiente in cui poter veder svilupparsi dei talenti.
Che cosa è cambiato durante la pandemia, dal punto di vista delle persone?
Le regole esistenti pre-crisi per attrarre e trattenere in azienda un talento sono state, in buona parte, “gettate fuori dalla finestra”. Questo perché le persone interessate a lavorare con te sono state a loro volta cambiate dalla crisi in modo irreversibile. Si aspettano cose diverse ora, e questo si tradurrà in cambiamenti alla tua esistente strategia di gestione del personale. Se vuoi condurre il tuo business con successo in questa nuova era del mondo del lavoro, è tempo di pensare in modo diverso. Non dico che questo debba comportare un totale stravolgimento delle tue attuali politiche interne, ma il tuo approccio dovrà essere modificato sotto numerosi fondamentali aspetti.
Innanzitutto, poniti alcune domande basilari. Dopo la pandemia, in che modo sono cambiate le modalità di attrarre e trattenere talenti? Di cosa hai bisogno per attuare questo progetto di “revisione”? Ecco qui alcune mie riflessioni:
•Durante la crisi, il tuo employer branding potrebbe averne risentito: tutti gli occhi erano puntati sul modo in cui le aziende avrebbero trattato i propri dipendenti in quel difficile periodo. Alcune hanno commesso errori e sono sicuro che la maggior parte si comporterebbe in maniera differente, se solo potesse riportare indietro le lancette dell’orologio. Ma, che ti piaccia o meno, le tue decisioni da azienda durante questa pandemia saranno ricordate dai dipendenti per molto, molto tempo in futuro. Non c’è modo di evitarlo, perciò, mentre pianifichi o aggiorni la tua strategia di gestione del personale nell’era post-COVID, è importante comprendere in modo onesto ed obiettivo l’impatto che ha subito il tuo employer branding.
•L’accesso alle skills di cui la tua azienda ha più bisogno è cambiato: la mancanza di skill – che già in epoca precedente alla pandemia era a livelli preoccupanti – è ora stata esasperata. In aggiunta a questa situazione complicata, mentre si definiscono le procedure attraverso cui tornare a crescere, si dovranno cambiare molte delle regole legate all’azienda e nuove dovranno esserne create. Rispetto alla fase pre-crisi, potresti ora aver bisogno di skills differenti all’interno dei ruoli chiave. Ma ci sono due lati della medaglia da considerare: 1. La diminuzione della mobilità globale nel prossimo futuro, che ci sarà in modo inevitabile, farà risultare più difficoltoso attrarre i professionisti che cerchi. 2. La crescita del lavoro in smart working nei prossimi mesi dovrebbe poterti permettere di espandere il bacino di talenti da raggiungere, riuscendo quindi a contattare persone in posti che non avresti mai considerato prima. Perciò, non bisogna vedere tutto come negativo; ci sono molte opportunità da sfruttare, se inizi a pensarci su ora. Ricorda, molti dei professionisti più talentuosi cercheranno un datore di lavoro che sia “allineato” con il nuovo mondo del lavoro, perciò ora puoi iniziare a mostrar loro qualcosa di interessante ed appropriato, così da soddisfare nuovi bisogni ed entrare in contatto con i professionisti di cui hai più bisogno.
•Potrebbe essere più complicato convincere un professionista a lavorare per te: Lo percepiamo – e ne siamo stati tutti colpiti in qualche modo – che c’è un senso di incertezza nell’aria, e credo che rimarrà ancora per qualche tempo. Molti di coloro che in tempo pre-COVID stavano considerando di cambiare lavoro potrebbero essere tornati sui propri passi – optando per quello che ai loro occhi risulta più “stabile”, ossia rimanere nella propria azienda almeno nel prossimo futuro. Altri invece avranno riflettuto sul modo in cui sono stati trattati dal loro attuale datore di lavoro o metteranno in discussione le prospettive sul futuro dell’azienda, e utilizzeranno il tempo a diposizione per ripensare alla propria carriera. Come dimostrato in un’indagine di Totaljobs, due terzi dei lavoratori stanno attualmente ripensando alle proprie scelte di carriera. Convincere quindi queste persone a scegliere la tua azienda, richiederà un approccio differente.
La tua storica strategia di gestione del personale deve cambiare, ora.
Molto di ciò che sto per dire non è nulla di nuovo. Sono infatti trend che da parecchio tempo stavano ribollendo dietro le quinte. Forse potresti esserne stato a conoscenza, ma non averci mai prestato troppa attenzione – relegandoli tra le attività “troppo complicate” o dovendoti concentrare su altre più pressanti priorità, cose comprensibili nel precedente mondo del lavoro.
La pandemia di Coronavirus ed i radicali cambiamenti che ne sono conseguiti hanno portato ad una accelerazione di questi trends. Perciò, se finora non vi avevi prestato troppa attenzione, adesso è il tempo di focalizzare su di essi la tua attenzione.
1. Vivere a fondo gli obiettivi della tua azienda sarà sempre più importante:
Lo scorso Gennaio scrissi in merito alla crescente necessità per un brand di definire, articolare ed abbracciare uno scopo – la ragione per cui esistere – il proprio “perché” – all’interno del proprio business, in modo da trattenere ed attrarre i migliori talenti. Anche prima della crisi, stavamo assistendo ad un significativo cambiamento nel comportamento dei professionisti nel preferire aziende che realmente fossero allineate ai propri valori. Dopo tutto, prima della pandemia oltre a molte cose giuste, c’era anche molto che necessitava di essere sistemato e ora in qualità di esseri umani sentiamo di dover fare la nostra parte nel trovare una soluzione. Questa inclinazione è solamente diventata più forte nei mesi scorsi.
La crisi del COVID-19 ha cambiato le persone in meglio. Ci ha costretto a ri-valutare cosa sia realmente importante per noi e per il mondo. Ci ha portato a chiederci se stiamo spendendo il nostro tempo su questo pianeta nel miglior modo possibile, riconoscendo che siamo solo ospiti. D’altro canto, alcuni hanno rinforzato la propria condizione e sono diventati più forti.
Tutto questo avrà un profondo e grande impatto nel decidere quale datore di lavoro scegliere. Avere un obiettivo forte, ben articolato, vissuto dall’intera organizzazione aiuterà a far sì che i migliori professionisti optino per la tua azienda, e non per altre.
Tutto questo può anche far riunire i tuoi nuovi team ibridi e formare un nuovo "grido di battaglia", rafforzando il senso di solidarietà, elemento che sarà così cruciale per coinvolgere e trattenere i talenti nella prossima era del mondo del lavoro.
Perciò, prenditi del tempo per capire quali siano gli obiettivi che la tua azienda deve cambiare alla luce della crisi. Riallinea i messaggi legati al tuo brand, e, senza domande, dimostra in tutto ciò che fai che stai vivendo appieno i tuoi valori internamente ed all’esterno.
È anche importante prendere decisioni in base al punto in cui il tuo business si trova nell’affrontare la crisi. Ad esempio, molti sono nella prima fase delle restrizioni del lockdown e ora sarebbe un momento ideale per rivedere alcuni valori aziendali come compressione e gentilezza, concetto affermato anche dall’esperto di employer branding, Penna.
2. Alcuni elementi della tua cultura aziendale dovranno essere accentuati:
La cultura della tua azienda è la sua personalità. E’ quello che la rende diversa da tutte le altre. E’ ciò che attrae i talenti e che li convince a rimanervi per molto tempo, indipendentemente da quale sfida affrontino durante la loro esperienza professionale. Ma la cultura aziendale è fragile e richiede che ciascun dipendente faccia la propria parte nel tenerla viva. Questo non è mai stato così vero ora, rispetto a soli due mesi fa.
Per costruire una cultura ci vogliono anni. Tuttavia, se non gestita correttamente, può distruggersi in un momento. Durante la pandemia, la tua cultura aziendale è stata messa alla prova come mai prima di allora e potrebbe essere stato un momento difficile. Da un punto di vista più positivo, come la nostra Group Head of People & Culture spiega, “Potrebbero volerci circostanze avverse e sfidanti per ricordarti quanto siano importanti lo spirito e la cultura di un’azienda”. Molti di voi leggendo questo avranno messo la cultura al centro della propria strategia COVID-19, e spero proprio che ne avrete beneficiato, mentre stavate affrontando la crisi.
Perciò, fai un passo indietro e guarda quanto lontano sia andata la tua azienda rispetto ai mesi scorsi. In Hays, sono continuamente impressionato dalla resilienza dimostrata dai nostri dipendenti verso i cambiamenti e le sfide che si presentano loro dinanzi. Credo fermamente che questa sia il risultato della forte cultura di Hays, che abbiamo costruito negli anni, e che ha aiutato tutti noi. E’ stata per noi una “stella polare”, che ha guidato le nostre azioni in un mondo in continuo e rapido cambiamento. E’ stata al centro del modo in cui abbiamo preso decisioni, chiedendo a noi stessi se queste rispecchiassero i nostri valori. E’ stata data la libertà ai nostri dipendenti in tutto il mondo di agire e reagire mentre gli accadimenti si susseguivano in modo così repentino. Spero che anche tu abbia potuto riscontrare gli stessi benefici nel tuo business.
Tuttavia, dobbiamo comprendere che ci saranno diversi elementi chiave nella cultura della nostra azienda che potrebbero aver bisogno di essere accentuati, non di meno perché ci stiamo muovendo verso una modalità di lavoro sempre più ibrida:
•Dimostrare un impegno costante nella formazione continua e nell’apprendimento:
Durante la crisi, coloro che stavi provando ad attrarre e trattenere avranno visto che le cose possono cambiare in un istante. Perciò, mantenere le proprie skills aggiornate probabilmente è uno degli obiettivi che hanno messo al primo posto nella loro lista delle priorità professionali. Dalla prospettiva del datore di lavoro, una delle più importanti lezioni che la crisi ci ha impartito è la necessità di fare in modo che i tuoi dipendenti siano flessibili al cambiamento. Sviluppare le skills della tua azienda è la chiave per aiutarti a raggiungere questo obiettivo.
Perciò nei prossimi mesi dovrai dimostrare una forte motivazione nel costruire una cultura di formazione continua. Fornisci al tuo personale quegli strumenti utili ad impostare la loro formazione in modo personalizzato e digitalizzato, elargendo incentivi per promuoverla e spronando leader e manager ad essere dei veri e propri modelli a riguardo, dando loro la possibilità di avere quelle skills necessarie per gestire team ibridi. Se vuoi approfondire questo aspetto, la mia collega Jane McNeill, Director in Hays Australia, ha condiviso alcune sue riflessioni in questo blog.
•Assicurati che tutti, non importa dove siano basati, si sentano inclusi:
Ciascuno dei tuoi dipendenti ha affrontato l’esperienza della pandemia in modo diverso, comprendendo la vera definizione di diversità ed inclusione e cosa questo comporti per un cambiamento culturale della tua azienda.
Poiché stiamo per entrare in una nuova era del mondo del lavoro ibrida, ciascuna persona, non importa da dove lavori, deve sentirsi inclusa, parte di un qualcosa, con un’esperienza e dei valori unici riconosciuti.
Perciò, apri le linee di comunicazione in modo che tutti, non importa da dove essi stiano lavorando, abbiano la possibilità di dire la propria ed essere certi di venire ascoltati. Nessuno deve essere lasciato “fuori dal cerchio”. Tutti devono percepire un forte senso di appartenenza, di comunità e supporto. Quando ciò avverrà, accadranno cose meravigliose.
•Infondi più comprensione e gentilezza, e dai priorità al benessere del tuo personale:
Ci stiamo tutti dirigendo verso un periodo di forte incertezza, un tempo delineato da un susseguirsi di diverse emozioni. Questo vuol dire che molte persone sono più attente al proprio benessere mentale, dando priorità al prendersi cura di sé e a lavorare per cambiare le cattive abitudini pre-crisi.
Secondo uno studio di Accenture, il 60% degli intervistati ha affermato di dedicare più tempo al prendersi cura di sé ed al benessere mentale. Il lockdown ha messo alla prova tutti noi. In una survey condotta in UK & Irlanda, circa due terzi (61%) ha degli intervistati hanno riconosciuto il proprio benessere ad un buon livello, prima che venissero messe in atto le restrizioni, ma solo il 35% afferma che lo sia rimasto dopo il lockdown. La perdita di interazioni sociali, la solitudine e la noia sono tutti fattori che hanno contribuito a questo preoccupante trend, e credo che tale impatto sarà percepito ancora per molto tempo in futuro.
Sono certo che il benessere dei tuoi dipendenti sia stato in cima alla lista delle tue recenti priorità – avrai fatto tutto quello che era possibile per aiutare le persone a combattere con lo stress e l’incertezza che hanno dovuto affrontare. Ma dato che solo ora stiamo vedendo, molto lentamente, qualche segnale di ripresa, ciò non significa che tale obiettivo debba venir meno. Simon Winfield, Managing Director di Hays UK & Ireland ha condiviso alcuni interessanti suggerimenti in questo blog.
Come ho detto prima della pandemia, ci vuole una persona per essere leader di persone. Questo è vero ancor di più oggi, mentre entriamo nella nuova era del mondo del lavoro ibrido.
•Risolvi eventuali problemi di fiducia che puoi avere:
Questo è un articolo del mio collega Rowan O’Grady, Presidente di Hays Canada, che ha recentemente pubblicato. Durante questa crisi, i manager di tutto il mondo hanno fatto esperienza di una rivelazione – i propri collaboratori possono essere molto produttivi e coinvolti anche lavorando da casa. Hanno compreso che possono aver fiducia nei propri team, indipendentemente dal luogo in cui lavorano. Dato che ci stiamo dirigendo verso un modello di lavoro ibrido, con alcuni colleghi operativi in ufficio e altri da remoto, come possiamo mantenere questo clima di fiducia? Rowan condivide alcuni suggerimenti nel suo blog, come ad esempio:
- Concedi ai tuoi collaboratori l’autonomia di decidere la modalità di lavoro più adatta per loro
- Coinvolgili nella risoluzione di problemi o nel prendere decisioni, ove possibile
- Non rimproverare il tuo team per gli errori – al contrario, identifica l’errore come un’opportunità per imparare e crescere
- Pensa ed agisci come un gruppo – rendi bene l’idea che siete un team unico, non un insieme di individui
3. Fai in modo che i tuoi attuali e futuri dipendenti vedano nella tua azienda un posto di lavoro sicuro e duraturo
Le persone sono spaventate ora. Preoccupate in merito a come il loro lavoro potrebbe cambiare dopo la crisi, o addirittura se avranno ancora un lavoro. Questa costante incertezza impatta su tutti noi, indipendentemente dalla seniority o dal ruolo. Come ben sappiamo, ripetute preoccupazioni sul futuro non portano nulla di buono, né per la tua azienda né per le tue persone.
Ora è il momento di fare tutto quello che è possibile per assicurarti che i tuoi dipendenti vedano un futuro certo nella tua azienda – un futuro in cui poter credere e di cui sentirsi entusiasti. Perciò, prenditene cura e rassicurali. In caso contrario, gli effetti potrebbero essere disastrosi, come Simon Lance, Managing Director di Greater China, illustra in un recente podcast: “…Ci sono diverse storie in cui le aziende hanno visto talenti, che loro stesse hanno formato per anni, demotivarsi velocemente e dimettersi…è una grande perdita di talenti, in un momento in cui le aziende realmente hanno bisogno dei migliori professionisti per guidarli attraverso scenari incerti.”.
Dove possibile, non trascurare o sospendere i piani di promozione esistenti prima della crisi. Rivedi i tuoi tradizionali parametri di valutazione delle performance e allineali con “ciò che può andar bene” in un mondo post COVID. Sii trasparente sui tuoi piani strategici per il futuro e sul ruolo che ciascuna persona ricoprirà in azienda. Dai ai tuoi dipendenti l’autonomia e la libertà di creare propri ruoli e seguire le proprie passioni. Nel tempo, tutto questo costruirà una grande fiducia in te in qualità di datore di lavoro.
4. Lavorare da remoto non sarà più inteso solo come un “vantaggio”:
Il “lusso” di lavorare da casa non potrà essere ancora per molto riservato solo per le persone più fidate o inteso come un benefit per determinati ruoli aziendali. Nel periodo pre-pandemia molti manager sono stati cauti nell’accettare il lavoro da remoto. Alcuni non apprezzavano o non credevano potesse apportare benefici, altri forse non avevano abbastanza fiducia nei propri collaboratori nel portare a termine le diverse attività senza averli seduti di fronte in ufficio. Nella maggior parte dei casi il Coronavirus e l’impellente necessità di lavorare da remoto ha dimostrato loro che si sbagliavano.
Sono certo che molti leader sono stati incoraggiati e rassicurati nel constatare gli alti livelli di attività e produttività registrarti dal momento in cui tutti siamo stati costretti a lavorare da casa. Ci sono perciò ancora meno “scuse” per quelle aziende che hanno operato con successo da remoto durante questo periodo nel dover rivedere il modo in cui venivano fatte le cose in precedenza – con tutti i dipendenti in ufficio, ogni giorno della settimana. Mi aspetto di vedere in modo permanente un cambiamento verso un modo di lavorare da remoto, ove sia fisicamente possibile - dando alle persone la libertà di lavorare ovunque vogliano. Dal mio punto di vista, questo è dove ci porterà l’adottare una reale flessibilità. Abbiamo inteso che il lavorare da casa non è necessariamente un “lusso”, come eravamo abituati ad intenderlo prima. Ciascuno di noi ha differenti esigenze, necessità e sfide da affrontare e per alcuni lavorare continuamente da casa potrebbe non essere la situazione ideale.
Allo stesso tempo, c’è una ulteriore ricerca che dimostra come le persone spesso lavorano meglio stando insieme fisicamente in gruppo, dato che tutti noi siamo creature sociali. Il segreto per avere un’azienda smart sta quindi nel trovare il giusto bilanciamento tra questi due estremi ed il giusto modo per garantire al business alti livelli di produttività, in base alle singole esigenze di ogni dipendente. Se non sarai preparato – o non in grado di offrire questo bilanciamento – potresti trovarti in difficoltà nell’attrarre e trattenere nuovi talenti dopo la pandemia. E’ anche importante fornire risorse e strumenti adeguati ai tuoi team, così da poter lavorare in sicurezza ed in modo efficace anche da remoto, e questo è un altro pezzo del puzzle da considerare.
Tutto questo non significa che i tuoi uffici diventeranno completamente inutili. Dovrai ripensare a come utilizzarli al meglio nei prossimi mesi. L’ultimo periodo ha dimostrato a tutti noi che i posti di lavoro fisici non sono studiati per facilitare il completamento di alcune attività, come pensavamo fossero. Infatti il reale beneficio che questi spazi portano è quello di mantenere insieme le persone, facilitando collaborazione, teamwork, apprendimento e costruzione di un senso di comunità ed appartenenza. Possono essere considerati più come un ”luogo di incontro” piuttosto che come un posto per “completare delle attività”. Perciò, dovresti anche ripensare a come ottimizzare gli spazi fisici dei tuoi uffici nella nuova era del mondo del lavoro. Quanto ne hai bisogno, come devi configurarli, chi ne avrà accesso, quale sarà il principale scopo e se realmente abbiano un ritorno sull’investimento, dato che si tratta di un costo importante nel bilancio. Le tue risposte saranno importanti nel determinare una tua strategia di gestione del personale.
5. I pacchetti di benefit pre-pandemia potrebbero non essere più così rilevanti
Parlando di benefits, molti dei tradizionali pacchetti offerti ai dipendenti prima della pandemia potrebbero non essere più possibile erogargli nel mondo post-crisi, oppure potrebbero non risultare poi più così interessanti. Ad esempio, la frequenza di viaggi per business nel nuovo mondo del lavoro tenderà a diminuire. Per quei professionisti che potrebbero essere stati attratti da un datore di lavoro con la prospettiva di numerosi viaggi internazionali, offrir loro questo non sarà più possibile come prima.
Altri incentivi monetari potrebbero non essere possibili nello stesso modo in cui lo erano nel vecchio mondo, poiché le aziende gestiscono in modo diverso i loro costi, e pertanto è necessario fornire altri vantaggi per colmare tale divario.
Perciò, pensa alle diverse tipologie di benefits che puoi elargire e che hanno più senso nella nuova era del mondo del lavoro. Mentre pensiamo ad un modo per fronteggiare la crisi, dobbiamo accorgerci che questi cambiamenti stanno già avvenendo, con ad esempio alcune aziende che stanno estendo i benefits a familiari e persone care, garantendo accesso ad apps per il benessere mentale ed il wellbeing (Experian sta offrendo lezioni virtuali di yoga) e all’educazione finanziaria. Altre realtà stanno anche offrendo programmi MBA per i dipendenti licenziati. Ho la sensazione che questa revisione dei benefits aziendali elargiti continuerà, in quanto ci sarà molta battaglia tra le organizzazioni per attrarre i migliori talenti in futuro. Così come le persone stanno comprendendo cosa sia realmente importante nelle proprie vite, i benefits legati a viaggi in prima classe, macchine aziendali e premi monetari stanno cedendo il passo al benessere, alla flessibilità ed alla responsabilità nel gestire le nostre vite o le opportunità per imparare e migliorare noi stessi.
6. Assumere ed iniziare un nuovo lavoro da remoto sarà la nuova normalità
Nei ultimi mesi quasi tutto è stato fatto da remoto. In Hays ciò ha significato incontrare i candidati, gestire offerte di lavoro ed introdurre nuovi professionisti presso le nostre aziende clienti da remoto.
Attualmente stiamo gestendo letteralmente migliaia di colloqui da remoto ogni singola settimana ed ormai per alcune persone è abbastanza normale cambiare occupazione da remoto ed iniziare una nuova esperienza professionale da casa. Questo trend è destinato a crescere nel nuovo mondo del lavoro a modello ibrido.
Tutto questo però presenta non poche sfide per le aziende, mentre sono alla ricerca dei migliori talenti per continuare ad avere successo in un mercato alquanto incerto. Ma tali sfide possono essere affrontate con una buona pianificazione ed una relativa prudenza nell’agire. Perciò, ecco alcune cose da considerare:>
- Come potete assicurarvi che quelle interazioni da remoto "facciano percepire" la vostra organizzazione?
- La tecnologia della realtà virtuale dovrebbe giocare un ruolo più predominante?
- Come valutare i candidati sulla loro capacità di lavorare in remoto e prosperare in un mondo VUCA (volatile, uncertain, complex and ambiguous)? Il mio collega David Brown, CEO del nostro US business, suggerisce alcuni consigli in questo blog.
- Dovresti instaurare dei momenti di socializzazione più informali o "tempi di inattività" (come dei caffè virtuali) mentre conduci colloqui e degli inserimento a distanza
- Fare dei tour virtuali degli uffici o fornire semplicemente delle foto degli spazi fisici aiuterebbe i potenziali futuri dipendenti ad immaginare la loro carriera nella tua azienda?
Se sei alla ricerca di maggiori consigli, abbiamo creato queste guide per gestire un colloquio ed iniziare un nuovo lavoro da remoto, che spero possano tornarti utili.
Sì, i tuoi prodotti, i tuoi servizi, la tua tecnologia, i tuoi processi sono importanti, e molto. Ma nel momento in cui si indeboliscono, sono i tuoi dipendenti, sia attuali che futuri, che realmente daranno forma alla tua azienda nella nuova era del mondo del lavoro.
E dato che essi sono stati cambiati dalla pandemia, il tuo approccio per attrarli, coinvolgerli e motivarli dovrebbe cambiare in egual modo. Potrebbero essere fisicamente le stesse persone, ma ora hanno bisogno di qualcosa di diverso da prima, e tu sai di cosa? Puoi offrirglielo? Dopo tutto, la tua azienda è nulla senza le persone e nessuna crisi sconvolgente potrà mai cambiare questo fatto.
Questo blog è stato originariamente pubblicato come articolo di LinkedIn Influencer.
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