Per la metà dei professionisti intervistati la pandemia ha influito negativamente sulla propria salute mentale
Secondo un sondaggio web condotto da Hays, oltre la metà degli intervistati ritiene che la propria salute mentale e il proprio benessere siano stati influenzati negativamente dalla pandemia.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra ogni anno il 10 Ottobre, Hays ha chiesto a oltre 18.500 persone in tutto il mondo quale impatto abbia avuto la pandemia sulla loro salute mentale e sul loro benessere. Agli intervistati sono state date tre opzioni tra cui poter scegliere: "negativo" (52% delle risposte), "positivo" (22% delle risposte) e "nessun cambiamento" (25% delle risposte).
Analizzando questi risultati, Sandra Henke (Group Head of People & Culture di Hays) afferma: “Non mi sorprende che la maggior parte degli intervistati ritenga che la propria salute mentale e il proprio benessere abbiano subito un impatto negativo a causa della pandemia. Questo può essere dipeso dalle motivazioni più varie e, sebbene ciascuno abbia vissuto questa esperienza in modo diverso, in generale in tutto il mondo negli ultimi 18 mesi le persone hanno dovuto affrontare nuove sfide, sia nella vita professionale che in quella personale. Le aziende devono sostenere in modo continuativo i propri dipendenti ed è importante che tale impegno rimanga costante nel tempo”.
Continua Sandra: "Con l’avvento delle modalità di lavoro “ibrido” (ossia con i dipendenti che lavorano per un certo tempo della settimana in ufficio e per il resto da remoto) può risultare più complicato per le aziende identificare all’interno dei propri team le persone che necessitano di un particolare supporto. Ci sono diverse modalità con cui è possibile aiutare i lavoratori a ridurre lo stress in questo nuovo modello di lavoro, ad esempio mettendo bene in chiaro che cosa ci si aspetta da loro, oppure sottolineando il fatto che il loro contributo è fondamentale per l’azienda stessa indipendentemente dal fatto che siano fisicamente in ufficio o meno, o ancora includendoli nei progetti a prescindere dal luogo in cui si trovano a lavorare e assicurandosi che tutti interagiscano e parlino tra loro frequentemente”.
Il tema della Giornata Internazionale della Salute Mentale di quest'anno è: "Salute mentale in un mondo ineguale", e mira ad evidenziare il fatto che molte persone che soffrono di problemi di salute mentale non ricevono le cure necessarie a causa di discriminazioni.
"C'è una grande opportunità per le aziende di rendere una normale abitudine trattare tematiche inerenti alla salute mentale al fine di ridurre qualsiasi problematica ad essa collegata. Le stesse dovrebbero, inoltre, incoraggiare i propri dirigenti a sostenere conversazioni aperte e sincere in merito al livello di benessere e salute mentale all’interno dei propri team, a rendersi disponibili ad azioni di supporto se necessario, promuovendo percorsi di formazione su queste tematiche, ove possibile. È molto importante anche che le aziende costruiscano luoghi di lavoro inclusivi, in cui le persone possano esprimere il loro essere più autentico e dove non si sentano obbligate a dover nascondere alcun aspetto del proprio io”.
Hays ha effettuato il sondaggio su LinkedIn il 23 settembre 2021.