Benessere mentale dei lavoratori: priorità per migliorare la performance lavorativa, avere un clima aziendale più positivo e ridurre lo stress. Ma il supporto aziendale è ancora insufficiente.

  • Sebbene il 93% dei lavoratori riconosca il valore del benessere mentale, solo il 30% delle aziende offre programmi concreti di supporto.
  • Secondo il 70% dei lavoratori, il benessere mentale è ancora poco integrato nella cultura aziendale.
  • Il 70% di chi usufruito di programmi legati al benessere ha riscontrato benefici, tra cui un migliore. ambiente di lavoro, la riduzione dello stress e un migliore equilibrio tra vita lavorativa e privata (42%).
  • I lavoratori preferiscono la flessibilità oraria (54%), la consulenza psicologica (45%), i programmi di gestione dello stress (41%) e le attività fisiche o sportive (29%).

Milano 8 aprile 2025 – Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento culturale nel mondo del lavoro, maggiormente focalizzato sulle esigenze dei lavoratori. Oltre alle politiche ESG e di Diversity & Inclusion, che hanno accelerato il percorso di trasformazione delle imprese verso una maggiore attenzione nei confronti dei dipendenti, per i lavoratori stanno diventando cruciali i temi del benessere mentale e dell’equilibrio lavoro e privata. Secondo il report annuale Salary Guide 2025* realizzato dalla società di recruiting HAYS Italia, infatti, per ben il 93% dei professionisti il benessere mentale sul posto di lavoro è un argomento prioritario e più di otto su dieci sono convinti che questo abbia un impatto positivo diretto sulle loro performance.
 
Nonostante questo, quasi due terzi dei lavoratori (63%) si sentono poco supportati dagli imprenditori e dai manager, e per il 70% l’attenzione al benessere mentale non è una pratica integrata nella cultura aziendale. Inoltre, solo tre aziende su dieci offrono attualmente iniziative o programmi in questo ambito, e chi lo fa punta su flessibilità oraria (55%), sulla consulenza psicologica (46%), su sessioni di mindfulness o meditazione (28%) e sull’organizzazione di workshop dedicati al benessere e alla salute mentale (28%). Risultato?
 
Secondo i lavoratori molto positivo: ben il 70% di chi usufruito di questi programmi ha riscontrato benefici, soprattutto in termini di migliore ambiente di lavoro (48%), di riduzione dello stress (42%) e di un migliore equilibrio tra vita lavorativa e privata (42%).
 
Quali sono le iniziative che i lavoratori considerano di maggiore impatto sul loro benessere mentale? Sul podio troviamo più flessibilità oraria (54%), la consulenza psicologica (45%), i programmi di gestione dello stress (41%) e attività fisiche o sportive (29%).
 
"La crescente attenzione verso il benessere mentale è un segnale forte e chiaro da parte dei lavoratori - afferma Alessio Campi, People & Culture Director di HAYS Italia - Tuttavia, c'è ancora molta strada da fare affinché queste esigenze diventino parte integrante della cultura aziendale. Le organizzazioni che sapranno rispondere a queste richieste con politiche concrete e inclusive non solo miglioreranno la soddisfazione dei dipendenti, ma otterranno anche un vantaggio competitivo in un mercato del lavoro sempre più orientato al benessere e alla sostenibilità. Investire sul benessere dei dipendenti è quindi scelta strategica per creare un ambiente di lavoro più sano, inclusivo e produttivo, in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti.” Alla luce di questi dati, appare evidente quanto sia fondamentale per le aziende adottare un approccio strutturato e continuativo al benessere mentale. Non si tratta più di iniziative accessorie, ma di un elemento centrale per migliorare la qualità della vita lavorativa, ridurre lo stress e creare un ambiente più sano e produttivo. A conferma di questa visione, arriva anche il contributo di Serenis, piattaforma digitale e centro medico autorizzato che offre percorsi di psicoterapia, psichiatria, nutrizione, coaching e supporto psicologico.
 
"I dati parlano chiaro: i lavoratori vogliono aziende che li supportino nel loro benessere psicologico, ma il divario tra necessità e azioni concrete è ancora troppo ampio. In Serenis crediamo che il supporto alla salute mentale debba diventare parte integrante della cultura aziendale, non un'iniziativa sporadica. Le aziende che danno priorità alla salute mentale non solo riducono lo stress e migliorano la qualità della vita dei dipendenti, ma ottengono anche migliori performance e un turnover più basso. In Serenis lavoriamo per rendere il benessere psicologico accessibile e integrato nelle strategie aziendali, perché sappiamo che fa la differenza." Commenta Silvia Wang, Co-Founder e CEO di Serenis.